Inclusione scolastica: le radici antiche del futuro

di Simonetta Fasoli

L’atto di nascita della scuola inclusiva, nel nostro sistema formativo, ha un termine di riferimento preciso: la legge 517 del 4 agosto 1977, che possiamo considerare il punto di arrivo di un processo culturale e istituzionale avviato ai primi Anni Settanta (l. 118/71) con provvedimenti volti ad una prima forma di inserimento.
Va ricordato, al riguardo, un testo fondamentale che non ha carattere di norma, ma che propone orientamenti pedagogici di fondamentale rilevanza: il cosiddetto Documento Falcucci, del 1975, nato dal lavoro coordinato della Commissione presieduta dalla senatrice Franca Falcucci.

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Quando fa molto freddo, per sopravvivere i pinguini si stringono stretti stretti (di Riziero Zucchi)

Nell’Antartide i pinguini, quando i gradi scendono a 40 sottozero, si stringono stretti stretti per non disperdere il calore anzi a moltiplicarlo. Il rimanere uniti, collegarsi, come le sardine che all’apparire dello squalo fanno il pallone è una strategia vincente.

di Riziero Zucchi

Nell’Antartide i pinguini, quando i gradi scendono a 40 sottozero, si stringono stretti stretti per non disperdere il calore anzi a moltiplicarlo. Il rimanere uniti, collegarsi, come le sardine che all’apparire dello squalo fanno il pallone è una strategia vincente. Anche noi che crediamo nella solidarietà e nell’integrazione delle diversità dobbiamo unirci, stringerci assieme, collegarci fisicamente e spiritualmente. Il percorso fatto sin qua e le relative conquiste di civiltà ci attribuiscono la responsabilità di difenderle e la fiducia necessaria per proseguire, nonostante le difficoltà presenti. Sono proprio queste situazioni che ci mettono alla prova e ci permettono di saggiare il nostro livello di coerenza e di capacità di resistere. Abbiamo imparato dalle mamme di ragazzi con difficoltà che è possibile reagire anche in situazioni apparentemente senza speranza. D’altronde non siamo soli.
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L’insegnante di sostegno che riduce la distanza

L’istituzione della Repubblica che ha la fortuna di fondarsi su relazioni umane dirette ed evolutive – tra bambini, ragazzi e adulti da una parte e tra pari dall’altra – è ferma.
Sostenere che l’emergenza può diventare per la scuola un’opportunità è marketing politico-commerciale. Pertanto, non ci appartiene.

L’istituzione della Repubblica che ha la fortuna di fondarsi su relazioni umane dirette ed evolutive – tra bambini, ragazzi e adulti da una parte e tra pari dall’altra – è ferma.
Sostenere che l’emergenza può diventare per la scuola un’opportunità è marketing politico-commerciale. Pertanto, non ci appartiene.
Siamo insegnanti di sostegno specializzati e in via di specializzazione, specificamente formati e valutati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ma non ci interessa parlare di innovazione: ci interessa garantire inclusione. È il nostro compito professionale, sul piano deontologico e sul piano operativo, della quotidianità didattica. E in questo momento la scuola inclusiva è fortemente a rischio.

Sono le parole con cui un gruppo di Insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi della secondaria di secondo grado del Piemonte presenta una propria ricerca su attività didattiche pensate per essere inclusive.
Il documento – spiegano i docenti –  vuole contribuire al lavoro di coloro che in questi giorni sono impegnati a progettare e mettere in atto “scuola a distanza” in modo consapevole e critico, senza ingenua improvvisazione e con un approccio che vada oltre gli aspetti funzionali degli strumenti digitali per la comunicazione a distanza.

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