Rientro a scuola degli alunni con disabilità

Con una nota del 18 settembre scorso l’USR Emilia-Romagna fornisce alcuni utili materiali per il rientro a scuola nell’a.s. 2020/21 con particolare riguardo agli alunni con disabilità.
I temi affrontati nella nota del 18 settembre sono i seguenti:

  1. “Conoscerli di nuovo”
  2. Sostenere il compito dei docenti
  3. L’osservazione iniziale degli alunni
  4. Personalizzazione della didattica
  5. Didattica digitale integrata (DDI) per alunni con disabilità nella secondaria di II grado
  6. La strutturazione degli spazi e delle attività.

Per Ministero e scuole alunni con disabilità sono una priorità assoluta

Riportiamo integralmente il comunicato del Ministero dell’Istruzione del 2 settembre 2020.
Per parte nostra prendiamo atto con interesse di quanto comunica il Ministero,  ma per esprimere un giudizio compiuto e fondato aspettiamo di vedere il nuovo modello di PEI e le Linee guida per poter valutare se effettivamente le modifiche potranno essere utili a migliorare i processi di inclusione e a sostenere la condivisione del progetto educativo fra i diversi soggetti coinvolti (famiglia, docenti specializzati e non, operatori sanitari e per l’assistenza).

Le alunne e gli alunni con disabilità rappresentano una priorità assoluta per il Ministero dell’Istruzione e per le scuole italiane, da sempre molto attenti all’inclusione. La precisazione si rende necessaria per evitare che le dichiarazioni generiche, allarmistiche e non sostanziate da dati concreti, che stanno circolando in queste ore in ambito politico possano destare immotivatamente la preoccupazione delle famiglie.
In questi mesi è stato costante il contatto con le Federazioni che rappresentano le famiglie delle alunne e degli alunni con disabilità, anche durante tutto il periodo della didattica a distanza. La Ministra Lucia Azzolina ha ascoltato le loro segnalazioni e pianificato insieme ai loro rappresentanti forme di intervento concreto.

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L’inclusione ai tempi del Covid-19

Il vero centro dell’apprendimento non è
nella scienza, nella letteratura o nella storia,
ma nelle attività sociali del fanciullo.
Dewey, Il mio credo pedagogico

Ricorderemo a lungo questo periodo come un momento difficile, ma anche come occasione per crescere e scoprire nuove risorse. L’emergenza ci ha colti di sorpresa ed ha resistito solo quello che era collaudato. La realtà scolastica ha visto luci ed ombre, sta a noi rimarcare anche quello che ha funzionato, patrimonio utile per analoghe situazioni. Innanzitutto i rapporti interpersonali, tra i docenti, gli allievi e i genitori; abbiamo scoperto il valore della relazione che ha permesso di reagire dopo il primo momento di smarrimento. Abbiamo scoperto che la tecnologia ha un senso, ma come strumento di comunicazione, dietro il quale vi siano contenuti e anche il desiderio di conoscere e relazionarsi, di essere assieme.

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DIDATTICA PER LA VICINANZA E L’INTEGRAZIONE

Marisa Faloppa
Comitato per l’Integrazione Scolastica

Sul tema didattica a distanza e scuola inclusiva in tempi di Coronavirus molti hanno scritto  proponendo elementi di riflessione sul rischio di esclusione, di esasperazione delle differenze e di divario territoriale e socio-economico. Molto si potrebbe dire in merito al fatto che anche gli insegnanti sono diversi, per età e per formazione. Alcuni hanno maggiore dimestichezza con pc e tablet, altri con cellulari, altri ancora, in  difficoltà con l’uso delle tecnologie ma ancorati alle relazioni vere, quelle che avvengono in presenza, hanno saputo comunque trovare modalità per mantenere contatti e creare occasioni di vicinanza e di apprendimento. Leggi tutto “DIDATTICA PER LA VICINANZA E L’INTEGRAZIONE”

L’insegnante di sostegno che riduce la distanza

L’istituzione della Repubblica che ha la fortuna di fondarsi su relazioni umane dirette ed evolutive – tra bambini, ragazzi e adulti da una parte e tra pari dall’altra – è ferma.
Sostenere che l’emergenza può diventare per la scuola un’opportunità è marketing politico-commerciale. Pertanto, non ci appartiene.

L’istituzione della Repubblica che ha la fortuna di fondarsi su relazioni umane dirette ed evolutive – tra bambini, ragazzi e adulti da una parte e tra pari dall’altra – è ferma.
Sostenere che l’emergenza può diventare per la scuola un’opportunità è marketing politico-commerciale. Pertanto, non ci appartiene.
Siamo insegnanti di sostegno specializzati e in via di specializzazione, specificamente formati e valutati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ma non ci interessa parlare di innovazione: ci interessa garantire inclusione. È il nostro compito professionale, sul piano deontologico e sul piano operativo, della quotidianità didattica. E in questo momento la scuola inclusiva è fortemente a rischio.

Sono le parole con cui un gruppo di Insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi della secondaria di secondo grado del Piemonte presenta una propria ricerca su attività didattiche pensate per essere inclusive.
Il documento – spiegano i docenti –  vuole contribuire al lavoro di coloro che in questi giorni sono impegnati a progettare e mettere in atto “scuola a distanza” in modo consapevole e critico, senza ingenua improvvisazione e con un approccio che vada oltre gli aspetti funzionali degli strumenti digitali per la comunicazione a distanza.

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